martedì 16 febbraio 2010

Festa delle Biblioteche

Seconda Festa delle Biblioteche, dei Musei e degli Archivi del Lazio:

ingresso libero al Museo “Lavinium”


Il Museo Civico Archeologico “Lavinium” di Pomezia partecipa alla Seconda Festa delle Biblioteche, dei Musei e degli Archivi del Lazio organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio nei giorni 18, 19, 20 e 21 Febbraio 2010, offrendo l’ingresso gratuito a tutti coloro che vogliono visitare il suo innovativo spazio espositivo, una perfetta interazione tra antichi reperti e tecnologie multimediali.

Questa manifestazione nasce nel Marzo 2009, quando per la prima volta gli operatori dei servizi culturali (musei, biblioteche e archivi) del Lazio, si sono incontrati presso l’ex GIL in Trastevere (RM) per promuovere la propria attività, inaugurando così una stagione di incontri con cadenza annuale, finalizzati alla promozione del patrimonio culturale della nostra regione ed al prezioso scambio di esperienze tra il territorio, i servizi culturali, gli Enti Locali e i cittadini.

Il 18 Febbraio si darà il via a questa manifestazione con un incontro che si terrà presso l’ex GIL di Trastevere in Roma, in occasione del quale si presenterà il programma dell’intera manifestazione e gli operatori museali, veri protagonisti della gestione dei servizi sul territorio, faranno il punto della situazione sull’andamento della propria attività.

Nei tre giorni che seguiranno, i servizi delle varie province che hanno aderito all’iniziativa (province di Viterbo, Rieti, Roma, Latina, Frosinone) potranno far conoscere al pubblico il proprio lavoro.

19, 20 e 21 Febbraio 2010

Museo Civico Archeologico “Lavinium” di Pomezia

Ingresso gratuito.

lunedì 1 febbraio 2010

Claudia Padoan

Tra Scultura e Performance

di Claudia Padoan

4 Febbraio ore 18.30



La Magnolia, spazio espositivo dell’Area Cultura della Casa Internazionale delle Donne, presenta l’esposizione delle opere della giovane artista Claudia Padoan.

Un percorso tra scultura e performance dove il corpo dell’artista diventa un prolungamento delle sue sculture.

Claudia Padoan nasce a Roma nel 1983. Nel 2002 si iscrive al corso di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, nel 2003 prosegue i suoi studi in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2006 frequenta la Facultad de Bellas Artes, Universidad Politecnico de San Carlo, Valencia (Spagna), approfondendo un percorso performativo già iniziato nel 2005.

Tra le collettive:

“LegAmi, un segno nel parco”, Antica cava del Barco, Tivoli (RM), Work-shop;

“Action in the box”, galleria Plano B, ADA European Festival in Action, Oporto, (Portogallo);

“Foro International Infancia y Violencia”, Centro Reina Sofìa, Valencia (Spagna);

“Artemisia 2007 - 2008 Opera Bosco”, Museo di Arte nella Natura, Calcata (VT), Work-shop;

“Arte nella Natura e la Natura nell’Arte”, Villa Torlonia, patio Casina delle Civette, (RM);

Festival “Arte en Predicado, encuentro de Performance”, San Cristobal de La Laguna, de Santa Cruz de Tenerife, (Spagna);

“ADA II European Festival in Action”, Valencia, (Spagna);

“MOLISECINEMA”, Casacalenda, (Molise), sezione video arte;

“20eventi Arte Contemporanea in Sabina”, Roma;

“Arte in 2nd floor”, Temple University, Rome Campus (RM).

Nel 2009 si Diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arte di Roma.

Attualmente vive e lavora a Roma.


Claudia Padoan, giovane artista performer romana, da sempre si è interrogata su ciò che il corpo poteva comunicare. In linea con una ricerca artistica che vede nelle performance di Ana Mendieta un punto di riferimento fondamentale, il corpo di Claudia Padoan è una sorta dioggetto staccato dalla sua testa, che vive di emozioni e sofferenze totalmente autonome e rivela un linguaggio specifico, irriducibile ad altri. Fin dalla prima performance Gabbie e Scatole (2005) a Mi lavo i sogni(2008), e in ultimo a Comprimida, (2008) l’artista ha sottolineato un’affermazione identitaria del corpo come censura dell’Io sociale: corpo come luogo del femminile e del materno, spazio di decostruzione e soprattutto di rigenerazione. E’ un qualcosa che si svuota o si riempie. Un percorso analogo l’artista l’ha compiuto nel lavoro scultoreo: le sue opere da Sogni in poi, realizzate con fil di ferro o rami di salice, appaiono come fragili forme embrionali in equilibrio precario, ondeggiano all’aria, nella natura, svuotate della corporeità. E’ interessante osservare la sequenza dei disegni preparatori delle opere attraverso i quali assistiamo al progressivo annullamento della tridimensionalità plastica per giungere a sottili fili che evocano e non costruiscono il corpo. L’assoluta predominanza della materia della performance si trasforma nelle sculture in leggerezza e trasparenza delle forme.

Tiziana Musi


“Mi ha sempre affascinato il ferro,

materiale dai toni freddi inizialmente

poi il tempo lo scalfisce, lo trasforma nella struttura e nei colori, rossi vibranti.

Iniziai a tessere fil di ferro nel 2005 durante una performance dal titolo Gabbie e Scatole.

Costruii una gabbia al centro di una vallata incolta,

esprimendo la paura che si nasconde all’interno di spazi che hai ben definito nella mente.

Nel 2006 creai la prima scultura di una lunga serie intitolata Sogni

le forme arrotondate e il processo di tessitura riportavano ad un immaginario femminile.

Tessevo per ore ed ore e la ripetitività del gesto scandiva il tempo.

Viscere è l’ultima scultura di questa serie. Come descrive il suo titolo

questa s’insinua nelle profondità,

come un rizoma.

Le mie Sculture in fil di ferro vivono di sospensione

Custodiscono memoria e pensiero, proteggono allo stesso tempo come un grembo materno,

fili e fili che legano affettività e perdite.”

Claudia Padoan


La mostra rimarrà aperta fino al 25 Febbraio.



La Magnolia

Casa Internazionale delle Donne

Via della Lungara, 19

06 68193001

areacultura.cidd@tiscali.it

www.casainternazionaledelledonne.org